Etrma (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association – Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Articoli in gomma) ha reso note le vendite in Europa dei pneumatici di ricambio da parte dei suoi associati nel terzo trimestre e nei primi nove mesi del 2022.
I dati presentano andamenti opposti nei due periodi: flessione nel terzo trimestre col segno meno in tutti i segmenti, e incremento del progressivo a fine settembre.
Nel periodo luglio-settembre il settore auto, comprensivo di vetture, SUV e veicoli commerciali leggeri, ha chiuso, complessivamente, con 58.029 migliaia di pneumatici di secondo equipaggiamento venduti contro 63.792 dello stesso trimestre del 2021, registrando, quindi, un calo del 9% così distribuito: -19% le vendite dei pneumatici estivi, -5% quelle dei pneumatici 4 stagioni, -7% quelle delle gomme invernali.
Il comparto degli autocarri e degli autobus ha accusato una uguale discesa del 9% del mercato con 3,255 milioni di pezzi venduti a fronte di 3,564 milioni del terzo trimestre del 2021.
Più leggero il calo (-6%) nel comparto moto e scooter, con 2,055 milioni di pneumatici venduti a fronte di 2,177 milioni del trimestre luglio-settembre dell’anno scorso, mentre continua ancora a flettere in maniera impressionante il settore dei veicoli agricoli, con 191mila vendite contro 266mila (-28%).
Il cumulato a fine settembre chiude, invece, col segno più in tutti i segmenti, tranne che in quello dell’agricoltura. Precisamente: +1% nel settore auto, con 175.882 migliaia di unità vendute contro 173.545. L’aumento è la risultante di un incremento del 14% delle vendite dei pneumatici 4 stagioni e dell’1% di quelle delle gomme invernali, e da un calo del 4% del mercato dei pneumatici estivi.
Il comparto degli autocarri e degli autobus è cresciuto del 4%, con 10.485 migliaia di vendite su 10.121, mentre quello agricolo è calato del 19% (790mila gomme vendute su 971mila).
I pneumatici di moto e scooter sono passati da 8,250 milioni di pezzi venduti nei primi nove mesi del 2021 a 8,444 milioni venduti nel periodo gennaio-settembre del 2022 (+2%).
Secondo Facilet Cinaralp, Segretario Generale di Etrma, il mercato comincia ad avvertire un calo della domanda provocato dal pesante aumento dei costi degli approvvigionamenti delle materie prime e dell’energia, cresciuti del 60% circa dal 2019, e dall’aumento dei costi della logistica e della manodopera. Se, in aggiunta al trend in salita dell’inflazione, questi effetti negativi dovessero persistere, secondo Cinaralp si andrebbe incontro a una chiusura del 2022 e a un 2023 molto difficili.