Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri “Chiudi Italia”, firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte domenica 22 marzo, include tra le attività strategiche per il Paese, che non dovranno quindi fermare l’attività per arginare il contagio, anche la “Fabbricazione di articoli in gomma” e la “Fabbricazione di macchine per l’industria delle materie plastiche e della gomma (incluse parti e accessori)”.
Le aziende che conducono tali attività potranno pertanto continuare a operare, nel rispetto delle misure di sicurezza per i lavoratori, dandone comunicazione alla Prefettura del territorio in cui operano. Le varie prefetture stanno mettendo a punto le procedure di comunicazione che andranno seguite per segnalare la prosecuzione dell’attività. Si tratterà in particolare di segnalare, attraverso una mail inviata su posta certificata, la sede dello stabilimento, la tipologia dell’attività e le imprese e amministrazioni beneficiarie dei prodotti attinenti le attività consentite.
Le misure sono in vigore da subito e fino al 3 aprile. A questo link riportiamo il testo integrale del decreto.
Aggiornamento: un successivo decreto, del 25 marzo, ha escluso dalle produzioni ammesse quelle con codice Ateco 22.1, “fabbricazione articoli in gomma”. Ulteriori modifiche sono probabilmente in arrivo, per cui la situazione al momento appare alquanto fluida e confusa.