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Lo scorso 6 giugno Comerio Ercole ha celebrato i suoi 140 anni di attività presentando due progetti chiave per il futuro dell’azienda: il nuovo centro di lavoro universale Industria 5.0 e l’ampliamento del centro R&D, confermando l’impegno costante verso l’innovazione e la crescita sostenibile.

Questi investimenti ribadiscono come la spinta all’innovazione e la valorizzazione delle risorse umane siano pilastri fondamentali della filosofia dell’azienda di Busto Arsizio, attiva nella produzione di macchinari e impianti per la lavorazione di gomma e materie plastiche, nonché per il settore del non tessuto e applicazioni speciali. Oggi l’azienda conta 250 dipendenti distribuiti all’interno del gruppo e vanta un’export del 94% della produzione, servendo i principali player mondiali nei settori degli pneumatici, nastri trasportatori e articoli tecnici in gomma e plastica.

“Tutto ha avuto inizio nel 1885, anno in cui Ercole Comerio, soprannominato affettuosamente ‘Ul Balösu’ (tipico soprannome usato in ambito bustocco all’epoca), diede avvio alla propria attività imprenditoriale, lo stesso anno del suo matrimonio con Teresa Marcora. Da allora, una lunga tradizione familiare e industriale si è consolidata, arricchendosi anno dopo anno grazie a un connubio virtuoso tra esperienza e innovazione”, spiega in una nota il Presidente dell’azienda, Riccardo Comerio. “Il nostro dna aziendale si fonda sul profondo rispetto per la tradizione e su una tensione costante verso il futuro, in un processo evolutivo che non si arresta mai. Ogni giorno affrontiamo sfide difficili e stimolanti che ci spingono a migliorarci”.

Il nuovo centro di lavoro universale Industria 5.0 rappresenta un importante passo in avanti nell’ottimizzazione del ciclo di produzione di alcuni componenti chiave delle “calandre” ad alte prestazioni migliorando la precisione di lavorazione a livello micrometrico. Il centro di Innovazione Tecnologica e di Ricerca & Sviluppo, che già comprende due laboratori dedicati a calandratura e mescolazione, è stato, invece, potenziato con due nuove innovative macchine sperimentali: una per la mescolazione ed una per la calandratura.

Il laboratorio principale rappresenta una “mini-fabbrica” dotata di una linea di calandratura a 4 cilindri, ma configurabile a 3 oppure 5 cilindri a seconda delle esigenze tecnologiche del processo trattato ed ora ampliato con l’installazione di un innovativo gruppo di stiro longitudinale per foglie particolarmente sottili e di grande precisione nel controllo di spessore. L’impianto è equipaggiato con un doppio sistema di alimentazione, sia con estrusione diretta oppure anche con mescolatore a cilindri ed ora anche con mescolatore interno.

Nel secondo laboratorio è presente una linea di calandratura per lo sviluppo di processi di goffratura per film e tessuti non tessuti, con la possibilità di selezionare fino a 100 diversi disegni per la nobilitazione di ogni tipo di materiale. Questo ulteriore investimento in campo R&D rafforza la capacità di Comerio Ercole di supportare i propri clienti nello sviluppo di nuovi processi per la lavorazione di polimeri ed elastomeri. Il team R&D della Comerio Ercole è in grado di accompagnare ogni progetto fino alla validazione brevettuale, confermando l’impegno dell’azienda verso la qualità, la tecnologia e il servizio.

L’investimento complessivo per le due nuove iniziative, insieme all’estensione del sistema fotovoltaico e all’installazione di batterie da 200 kW – che porteranno l’autonomia energetica oltre i 550 kW già a partire dal prossimo anno – supera i 2,5 milioni di euro.

Parallelamente agli investimenti per il futuro, l’azienda ha voluto celebrare la propria eredità industriale con la pubblicazione di un libro commemorativo. Il volume, di 272 pagine, raccoglie episodi storici, aneddoti, racconti umani, traguardi tecnologici e visioni sul futuro, raccontando un percorso fatto di radici solide e costante innovazione.

“L’esempio imprenditoriale di Comerio Ercole è altamente motivante, soprattutto per i giovani, che oggi più che mai hanno bisogno di segnali concreti, basati su competenza, passione e visione”, ha commentato Luciano Landoni, giornalista economico e autore della postfazione.

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