Come riportato dall’European Rubber Journal, UPM ha recentemente comunicato un aggiornamento sullo stato di avanzamento del progetto per la costruzione della bioraffineria da 1,2 miliardi di euro, con capacità di produrre 220 ktpa di prodotti a base biologica, a Leuna, in Germania.
Originariamente il progetto prevedeva l’avvio alla fine del 2022. Poi, a causa di una serie di problemi, tra cui l’impatto della pandemia di Covid-19 e della guerra in Ucraina, il progetto ha subito dei ritardi.
Durante le fasi di messa in servizio e avvio della bioraffineria, alla fine del 2024, sono emerse necessità di porre in essere azioni correttive in particolare nel processo “da zuccheri a prodotti chimici”. E questi lavori richiederanno alcuni mesi.
Nel frattempo l’avvio sequenziale nelle altre unità continua e la produzione commerciale integrata del sito è attesa nel secondo semestre del 2025.
Tra i prodotti che verranno resi disponibili ci sono riempitivi funzionali rinnovabili (RFF) a base di lignina, che, come noto, vengono proposti come alternativi al nero di carbonio e ad altri riempitivi per produrre pneumatici, profili automobilistici, tubi flessibili, guarnizioni, calzature, pavimenti e altri prodotti.
Secondo Massimo Reynaudo, presidente e Ceo di UPM-Kymmene, il mercato ha mostrato grande interesse per questa tipologia di filler sostenibile, e la richiesta potrebbe essere più volte la capacità annuale prevista a regime nella bio-raffineria.
Un portavoce di UPM ha dettagliato una serie di recenti sviluppi presso UPM Biochemicals, tra cui l’ottenimento delle certificazioni FSC, PEFC, ISCC+ e il superamento di un pre-audit ISO 9001.