L’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea-Association des Constructeurs Europeens d’Automobiles), attraverso un comunicato stampa, si è detta “profondamente preoccupata” per la mossa degli Stati Uniti di imporre dazi sulle importazioni di auto e componentistica nel paese.
Nel suo ultimo round di dazi all’importazione, infatti, il 26 marzo il presidente Trump ha annunciato un dazio del 25% sull’importazione di tutte le auto e i componenti negli Stati Uniti, che entrerà in vigore ad aprile.
In una dichiarazione del 27 marzo, il direttore generale dell’Acea, Sigrid de Vries, ha esortato l’amministrazione Trump a considerare l’impatto negativo “non solo sulle case automobilistiche globali, ma anche sulla produzione nazionale statunitense”. Le tariffe, ha detto la leader dell’associazione, arrivano in un “momento spartiacque” tra la trasformazione dell’industria automobilistica e la concorrenza globale sempre più agguerrita.
“I dazi non avranno un impatto solo sulle importazioni [di veicoli] negli Stati Uniti. Le misure sui componenti automobilistici danneggeranno anche le case automobilistiche che producono automobili negli Stati Uniti per i mercati di esportazione”. Inoltre, secondo de Vries, le case automobilistiche europee hanno investito molto negli Stati Uniti per decenni e attualmente esportano tra il 50% e il 60% dei veicoli che producono negli Stati Uniti.
Il direttore generale dell’Acea, quindi, ha esortato i leader dell’UE e degli Stati Uniti a impegnarsi nel dialogo per trovare “una soluzione immediata per evitare i dazi e le conseguenze dannose di una guerra commerciale”.