Riprendiamo come di consueto il risultato dell’analisi trimestrale di Paul Hallas, amministratore delegato di SPC Rubber Compounding e David Shaw, amministratore delegato di Tire Industry Research, sui prezzi delle materie prime del mercato della gomma, provando ad identificare le tendenze e i modelli che indicano dove potrebbero andare i prezzi nel prossimo futuro.
Nella maggior parte dei mercati, nel secondo trimestre 2024, i prezzi risultano in aumento.
Uno dei motivi principali è l’effetto a catena causato dalla riduzione della produzione di etilene. Poiché la domanda globale di prodotti chimici – e in particolare di etilene – è debole, il settore della raffinazione sta tagliando la produzione a livello dei cracker, per limitare la disponibilità di etilene.
Tuttavia, poiché la maggior parte dei cracker ha un rapporto fisso tra etilene, propilene, butadiene e altri monomeri, una riduzione dell’etilene significa una riduzione proporzionale di tutti gli altri monomeri chiave, in particolare del butadiene.
Ciò significa che il rapporto domanda/offerta è più equilibrato – o addirittura si sta avvicinando a una certa carenza di offerta – nonostante la debole domanda per molti polimeri, e questo sta spingendo lentamente i prezzi verso l’alto.
Le raffinerie, inoltre, stanno tagliando la produzione a livello di cracker. Molti commentatori di mercato hanno affermato di preferire prezzi prevedibili rispetto a prezzi volatili, anche se la volatilità può portare ad alcuni cali di prezzo. La catena di fornitura può assorbire anche ogni anno aumenti costanti dei prezzi, se sono di piccola entità, cioè di basse percentuali ad una cifra, ma è molto più difficile far fronte a grandi oscillazioni dei prezzi, sia al rialzo che al ribasso.
Nel complesso, si registrano cambiamenti limitati nei prezzi dei materiali nel breve termine. A medio termine, tuttavia, ci sono alcuni potenziali significativi fattori di disturbo nel mercato che potrebbero far cambiare direzione al mercato stesso in entrambe le direzioni nell’arco di poche settimane.
Il primo di questi è il mercato interno cinese, che attualmente è debole. Tuttavia, quando la domanda si riprenderà, i mercati cambieranno da equilibrati a carenti di offerta, e conseguentemente si prospetta un aumento dei prezzi. Al momento, pochi prevedono cambiamenti significativi prima della metà dell’anno.
Il secondo potenziale fattore di disturbo è l’imminente divieto europeo alle importazioni di gomma sintetica e nero di carbonio russi. Attualmente, Russia e Bielorussia spediscono complessivamente circa 20kt/mese di nero di carbonio in Europa. Tale valore dovrebbe scendere a zero dall’inizio di luglio. Inoltre la Russia spedisce circa 8 kt di gomma nella regione europea ogni mese.
Un terzo possibile fattore di disturbo che entrerà in vigore entro la fine dell’anno è il regolamento UE sulla deforestazione (EUDR). Si ritiene che questo regolamento possa comportare fino anche a un raddoppio dei prezzi della gomma naturale conforme alla normativa.
Un quarto potenziale fattore di disturbo è la decisione dell’Environmental Protection Agency (EPA) degli Stati Uniti di inasprire le regole sulle emissioni di butadiene delle fabbriche nazionali. Quando l’EPA aveva richiesto misure simili ai produttori di nero di carbonio, queste avevano provocato incrementi dei prezzi, riduzioni della capacità produttiva complessiva ed altri cambiamenti sostanziali.
Una nota positiva è che le tariffe di trasporto stanno ora iniziando a diminuire. Dopo l’impennata dei prezzi causata dai problemi alla navigazione nel Mar Rosso a causa degli attacchi alle navi, ora i prezzi stanno diminuendo. Le tariffe di spedizione sono aumentate all’inizio dell’anno fino a circa 3.500 dollari per container, ma sono rimaste ben al di sotto dei picchi registrati nel 2021-2022, quando i prezzi avevano raggiunto ed anche superato i 12.000 dollari.
L’articolo completo, con i dettagli sui prezzi delle varie materie prime, sarà pubblicato sul fascicolo di giugno de L’Industria della Gomma.