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Riprendiamo le valutazioni di Paul Hallas, amministratore delegato di SPC Rubber Compounding e David Shaw, amministratore delegato di Tire Industry Research, sull’andamento trimestrale dei prezzi delle materie prime del mercato della gomma.

Alla fine dello scorso trimestre abbiamo visto i prezzi dei materiali iniziare a salire. La prossima direzione, tuttavia, sarà probabilmente dettata da quanto le catene di approvvigionamento saranno colpite dagli attacchi alle spedizioni marittime nel Mar Rosso.

L’attuale crisi nell’area, causata dal gruppo ribelle Houthi dello Yemen con gli attacchi alle navi portacontainer, ha causato gravi interruzioni alle catene di approvvigionamento internazionali. Per evitare tali attacchi, molte navi circumnavigano l’Africa con conseguenze sui tempi e sui costi di fornitura. Infatti la deviazione di 4.000 miglia dai produttori asiatici ai mercati europei può richiedere da due settimane a 20 giorni in più e, per alcune navi, fino a 1 milione di dollari di carburante aggiuntivo.

Anche se c’è poca visibilità su come l’attuale situazione nel Mar Rosso influenzerà l’industria della gomma, coloro che sono coinvolti nel trasporto marittimo affermano che l’impatto sarà probabilmente significativo.

Il tempo aggiuntivo di navigazione significa anche una minore disponibilità di navi per il trasporto delle merci, nonché che le navi non si trovino nella posizione prevista (un problema già riscontrato durante l’ultima crisi marittima causata dalle problematiche vissute ai tempi del Covid). L’effetto più immediato sono stati gli aumenti dei costi di spedizione.

Freightos, che tiene traccia di questi costi, ha osservato che il prezzo di un container è raddoppiato da quando è scoppiata la crisi del Mar Rosso. Alla fine di dicembre, l’indice globale di Freightos si aggirava intorno ai 1.200 dollari per container. All’inizio di gennaio il valore è balzato a oltre 2.500 dollari.Nel lungo termine, si ha la crescente sensazione che i rischi legati alle rotte marittime a lunga distanza possano essere più alti dei rischi di costi più elevati associati alla produzione locale. I manager della catena di fornitura, gli esperti di logistica e i produttori dibattono sempre più il tema del nearshoring rispetto alla globalizzazione. Stiamo vedendo che sempre più aziende considerano che la produzione di materiali in una regione per la vendita in un’altra regione può introdurre rischi e costi difficili da sostenere.

L’articolo completo lo troverete sul numero di marzo della rivista.

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