TRS Tyres Recycling Sud, azienda specializzata nel trattamento di PFU (Pneumatico Fuori Uso), mirato all’ottenimento di granulati e polverini, in collaborazione con la start-up innovativa Rub-Lab e la società consortile Ecopneus, principale operatore in Italia nel recupero degli PFU, ha inaugurato presso il presso il proprio stabilimento di Balvano (PZ) un nuovo tratto di asfalto realizzato utilizzando polverino di gomma ricavato proprio da PFU. Questo progetto, parte dell’iniziativa Rubberap, segna un passo avanti significativo nell’innovazione e nell’uso sostenibile delle risorse.
TRS Tyres Recycling Sud ha sempre fatto dell’economia circolare la propria bandiera, recuperando e valorizzando al 100% tutto ciò che costituisce uno pneumatico destinato altrimenti a rifiuto. Rubberap è un progetto internazionale svolto in cooperazione tra l’università degli studi di Palermo, l’università Gustave Eiffel ed Ecopneus, che mira a fornire evidenza scientifica riguardo la fattibilità di impiegare efficacemente asfalto gommato riciclato (Rub-RAP) in scala di laboratorio e oltre.
L’impiego di questa soluzione, frutto di ricerca scientifica avanzata, promette infatti sicurezza, sostenibilità ambientale e prestazioni meccaniche ottimali. Per la sua realizzazione è stato utilizzato uno specifico polverino ingegnerizzato di gomma riciclata da PFU che migliora la compatibilità del polverino con il bitume garantendo prestazioni superiori. La tecnologia utilizzata non necessita di alcun adattamento degli impianti di asfalto, né di macchinari specifici per la stesa e compattazione ed è stata già sperimentata con successo per la realizzazione di tratti stradali comunali ad Alcamo e Castelvetrano, in provincia di Trapani.
Grazie alla presenza della gomma, la pavimentazione garantisce sostenibilità ambientale e una resistenza superiore alle sollecitazioni derivanti dal traffico, assicurando nel contempo prestazioni acustiche e meccaniche durature.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tecnica scientifica di Rub-Lab ed utilizzando la gomma proveniente dalla filiera gestita da Ecopneus, mentre i lavori di posa sono stati eseguiti dall’impresa Turlione di Baragiano (PZ).
Antonino Pellicane, Partner Founder della Start Up Rub-Lab evidenzia in una nota: “I risultati della ricerca industriale condotti dalla nostra Start Up, in sinergia con importanti Enti di ricerca italiani ed europei, hanno consentito di validare le prestazioni delle pavimentazioni stradali realizzate con le miscele di asfalto «gommate». Partendo – infatti – dalle miscele comunemente in uso presso qualsiasi impianto di confezionamento di conglomerati bituminosi, la tecnologia di modifica delle miscele di asfalto adottata per la stesa, denominata ECR (Engineered Crumb Rubber) ovvero polverino di gomma ingegnerizzato, consente un efficace ed efficiente impiego della gomma vulcanizzata granulare nell’asfalto ottimizzando al contempo le prestazioni meccaniche della pavimentazione, abbattendo le emissioni sonore da rotolamento e riducendo le temperature di posa in opera. Insomma, eco-prestazioni unita a migliori performance di durabilità e di sicurezza stradale”.
La nuova pavimentazione realizzata con la gomma dei PFU a Balvano è un esempio eccellente di come la sinergia tra industria e ricerca possa generare soluzioni innovative. Queste soluzioni non solo sono rispettose dell’ambiente, ma offrono anche standard di prestazione elevati, come dimostrano gli ottimi risultati ottenuti dall’impiego degli asfalti modificati sulla rete stradale nazionale.
Ad oggi, in Italia, gli asfalti modificati con gomma riciclata stanno infatti emergendo come una delle soluzioni più efficaci e una valida scelta strategica per la rete viaria nazionale, sia urbana che extra urbana. Questa tecnologia, già impiegata in oltre 680 km di strade italiane, combina sicurezza, sostenibilità ambientale e prestazioni meccaniche di alto livello. Contribuiscono alla riduzione del rumore del traffico fino a 5 dB e hanno una durata fino a tre volte superiore agli asfalti tradizionali, resistendo meglio all’usura e alla formazione di crepe e buche, un aspetto che comporta anche minori costi di manutenzione nel medio-lungo termine.