Con la recente medaglia d’oro di Ecovadis e i suoi 73 punti, Arburg è entrata a far parte del 5% delle imprese industriali più sostenibili al mondo. Ecovadis è una delle più importanti piattaforme internazionali di rating della eco-sostenibilità ed attribuisce un punteggio in base a una serie di parametri che includono, oltre all’impatto ambientale e agli acquisti sostenibili, anche l’etica, il lavoro e i diritti umani. Nel 2023, il sistema di punti è stato reso ancora più severo.
La sostenibilità è sempre stata incorporata nel DNA aziendale di Arburg, un fatto che si riflette oggi nella decisione presa decenni fa di produrre centralmente con catene di fornitura corte, flessibili e trasparenti. Il 72% delle forniture proviene dalla Germania e il 66% dal Baden-Württemberg.
“Il nostro obiettivo è quello di tenere sempre presente come noi, in quanto azienda, possiamo agire in modo più rispettoso del clima, sociale e responsabile”, afferma in una nota Samira Uharek, Sustainability Manager di Arburg. “Prendere in considerazione tutti e tre gli argomenti dà i suoi frutti, come confermano le prestazioni superiori alla media di Arburg nelle categorie Etica, Approvvigionamento sostenibile e Ambiente nel confronto di settore Ecovadis e la sua valutazione complessiva con medaglia d’oro”.
Per prendere le distanze dal greenwashing, Arburg utilizza misure quantificabili. Ad esempio, fissa i propri obiettivi elevati di riduzione delle emissioni di gas serra e di recente ha adottato come standard gli obiettivi convalidati dalla SBTI-Science Based Targets Initiative, una partnership tra CDP (ex-Carbon Disclosure Project), Global Compact delle Nazioni Unite, WRI (World Resources Institute) e WWF.
“Intendiamo rispettare l’obiettivo di 1,5 gradi Celsius negli Scopi 1 e 2”, spiega nella nota il Managing Director Gerhard Böhm. “Per raggiungere questo obiettivo, ridurremo le nostre emissioni di CO2 in queste aree del 42% entro il 2030 rispetto al 2021. Per l’Ambito 3, puntiamo al cosiddetto obiettivo ‘sub-2 gradi Celsius’, dove la riduzione nello stesso periodo è del 25%”.
L’ambito 1 comprende tutte le emissioni dirette di gas serra, come le fonti di energia primaria consumate negli immobili aziendali. L’ambito 2 comprende le emissioni indirette derivanti dalla generazione dell’energia acquistata. L’ambito 3 comprende altre emissioni indirette che sono principalmente associate alle attività dell’azienda, ad esempio a causa dei materiali acquistati.
“Anche il funzionamento delle macchine per lo stampaggio a iniezione presso i nostri clienti è contabilizzato nell’ambito 3. Questo perché la fase di funzionamento della pressa causa il 95% delle emissioni di CO2 e rappresenta quindi la leva maggiore per ridurle lungo la catena del valore. L’Action Plan Energy di Arburg prevede quindi la collaborazione con i nostri clienti per processi produttivi efficienti, sostenibili e ottimizzati dal punto di vista energetico, al fine di risparmiare insieme ancora più CO2”, conclude Böhm.