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I produttori tedeschi di macchine per materie plastiche e gomma hanno chiuso il 2022 con un aumento del fatturato reale del 10% (nominale del 18%). Secondo una nota dell’Associazione della VDMA, attualmente i portafogli ordini sono ancora ragionevolmente pieni, ma le aspettative per l’andamento del fatturato a partire dal 2024 sono caute.

“Abbiamo perso il 13% in termini di nuovi ordini l’anno scorso, e nel primo trimestre del 2023 il calo è stato ancora più significativo, con un -33%”, ha commentato il direttore generale  Thorsten Kühmann. “Purtroppo, non ci sono molte speranze che la domanda si risollevi nel breve termine. Il clima economico globale, caratterizzato da una bassa crescita, un’inflazione elevata e tassi d’interesse altrettanto elevati, sta mettendo in crisi gli investitori. Da un lato, i produttori di macchine per materie plastiche e gomma beneficeranno del pacchetto di stimolo economico americano IRA (Inflation Reduction Act), ma resta da vedere se questo sarà sufficiente a rilanciare l’economia globale. I settori della mobilità elettrica e dell’imballaggio sono ancora i più promettenti in termini di opportunità di crescita”.

Secondo i dati forniti da VDMA, associazione che conta più di 200 aziende, che coprono oltre il 90% della produzione del settore in Germania, nel 2022 il valore della produzione è stato di 8,58 miliardi di euro (+13,6% su base nominale), l’export è aumentato del 9% arrivando a 5,7 miliardi, mentre le importazioni si sono attestate a un +7,9% con 1,43 miliardi di euro. La bilancia commerciale è quindi cresciuta del 9,4% a 4,3 miliardi. La Germania rappresenta il 20,2% della produzione mondiale, dopo la Cina (33,3%) e prima dell’Italia (6,8%).

Secondo l’associazione di categoria e il suo consiglio direttivo, la rotta strategica per l’industria della produzione di macchine per materie plastiche e gomma e per i suoi partner si deve focalizzare su tre aree d’azione.

La prima è il reclutamento di giovani talenti. I dati raccolti mostrano che la carenza di lavoratori qualificati è considerata il rischio maggiore. La causa è da un lato il cambiamento demografico, dall’altro la concorrenza di altri settori che sembrano più attraenti per i giovani. Molto spesso, infatti, questi ultimi non hanno un’idea chiara di cosa comporti l’ingegneria meccanica, né dei suoi risultati per la protezione del clima né delle opportunità di carriera che offre. Questo è ancora più vero per l’industria delle materie plastiche e della gomma, che deve fare i conti con un problema di immagine.

La seconda area d’azione è la tecnologia come chiave del successo globale. Il cambiamento climatico, la scarsità di risorse e la prevenzione dei danni ambientali causati dalla plastica non sono problemi locali. L’ingegneria meccanica svolge un ruolo centrale nella sua attuazione. L’associazione di categoria ha quindi sviluppato un format di eventi in cui, attraverso una campagna congiunta, le aziende associate possono presentare il loro know-how tecnologico come fornitori di sistemi incentrati sul riciclo delle materie plastiche e sulla lavorazione dei materiali riciclati all’interno dei principali mercati di vendita.

La terza area riguarda la digitalizzazione come strumento per una produzione neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2. I processi produttivi devono diventare sempre più efficienti dal punto di vista delle risorse; le emissioni di CO2 devono essere ridotte o evitate del tutto. Per individuare il potenziale di risparmio e rendere misurabili le efficienze, le singole fasi del processo devono essere interconnesse digitalmente, e lo scenario migliore è quello dell’intera catena del valore e della fornitura. Questo aiuterà gli utenti non solo a rispettare i sempre più severi obblighi di documentazione e rendicontazione, ma anche nella fase di ideazione di nuovi tipi di prodotto. Una versione di prova digitale può far risparmiare energia e materiali. L’utilizzo di materiali alternativi al posto delle materie prime fossili può favorirne la commerciabilità; tuttavia, la digitalizzazione aiuta anche nella fase di fine vita, quando i rifiuti vengono smistati. C’è un altro fattore coinvolto nella digitalizzazione della produzione: le strutture lavorative stanno cambiando a causa dell’aumento dell’automazione, che aiuta le aziende con carenza di manodopera, le quali hanno bisogno di un numero minore di lavoratori qualificati, ma meglio formati.

 

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