La Commissione Europea ha reso nota la proposta della normativa Euro 7 per i veicoli a motore. La novità sostanziale del regolamento consiste nell’estensione delle norme sulle emissioni dei gas inquinanti al rilascio nell’ambiente delle particelle solide prodotte dall’usura dei freni e dei pneumatici. È l’obiettivo principale del Green Deal dell’UE, del Patto Verde, cioè, che si prefigge di raggiungere la neutralità climatica (emissioni zero dei gas di origine antropica) per migliorare la qualità dell’aria attraverso la circolazione di veicoli meno inquinanti.
Etrma, l’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Articoli in gomma, ha espresso il suo pieno appoggio a questa proposta della Commissione Europea (CE) di stabilire nuovi standard per le emissioni dei mezzi di trasporto su strada, e sul fronte delle dispersioni delle particelle prodotte dai freni e dai pneumatici si è dichiarata pronta a lavorare per definire standard di abrasione delle gomme tecnicamente validi e praticabili. Prima di stabilire i futuri limiti dell’abrasione dei pneumatici, occorre, però, come ha dichiarato Facilet Cinaralp, Secretary General dell’associazione, mettere a punto un metodo approvato dall’Onu per l’effettuazione dei test. E per questo è essenziale un coordinamento tra le normative Onu e UE. Naturalmente, Cinaralp ha assicurato la sua collaborazione a queste istituzioni internazionali.
Etrma ha anche sottolineato l’importanza di un approccio olistico per raggiungere gli obiettivi proposti dalla CE. È necessario, cioè, la Secretary General dell’associazione, per trovare una soluzione efficace al problema dell’inquinamento, prendere in considerazione i fattori inquinanti nel loro insieme e non singolarmente. Nel caso specifico del concorso dell’abrasione dei pneumatici all’inquinamento dell’ambiente, l’approccio olistico consiste nel tener conto di diversi fattori che agiscono simultaneamente, come il disegno del battistrada, il fondo stradale di per sé e per come è stato realizzato, il tempo atmosferico, la condotta di guida del conducente del veicolo, le caratteristiche del mezzo, in particolare quelle delle vetture elettriche, e l’impatto di queste ultime sull’ambiente.
È l’effetto combinato dell’insieme di questi fattori che spiega le dimensioni del fenomeno dell’inquinamento, non l’effetto di ciascun fattore considerato singolarmente. E l’industria dei pneumatici dell’UE – è la conclusione di Cinaralp – sostiene sempre l’impegno della ricerca scientifica nello studio di questi materiali come causa di inquinamento attraverso la piattaforma europea TRWP (Tyre and Road Wear Particles – Detriti rilasciati dai battistrada dei pneumatici e dal fondo stradale).
È dal 2018, precisamente, che l’attenzione dei ricercatori è rivolta allo studio di soluzioni che riducano l’abrasione dei pneumatici durante il rotolamento e allo sviluppo di un metodo per l’effettuazione dei test affidabile, replicabile e significativo. Il lavoro è a disposizione del pubblico per sostenere l’ulteriore sviluppo della normativa a questo link.