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Aziende per il vaccino. Sono più di 30 le imprese italiane del comparto macchine per plastica e gomma che hanno accolto l’iniziativa messa a punto da Confindustria di offrire i propri spazi nell’ambito del piano nazionale di vaccinazione anti Covid.
Di queste realtà industriali una ventina proviene dalla Lombardia (province di Varese, Bergamo, Brescia, Milano, Lecco e Como); 5 sono in Piemonte, tra Biella, Novara e Torino; 4 si trovano in Veneto ed Emilia-Romagna (nelle provincie di Venezia e Reggio Emilia); infine, un paio di imprese in Toscana e nelle Marche.

L’iniziativa di Confindustria, segnalata dall’associazione Amaplast, è stata attivata dopo aver condiviso il progetto con il Commissario Straordinario all’emergenza, generale Figliuolo, con l’obiettivo di individuare le imprese disponibili a supportare la campagna vaccinale mettendo a disposizione i propri siti. Dopo poco più di una settimana dall’inizio del reclutamento volontario, il progetto “Fabbriche di comunità” contava circa 10mila locali offerti. Un risultato che in prospettiva consente di vaccinare rapidamente milioni di persone che lavorano nelle imprese e che animano le comunità locali, contribuendo in maniera decisiva al raggiungimento dell’immunità diffusa.

Secondo i dati forniti da Confindustria, il 48,8% delle oltre 7.000 aziende aderenti proviene dalle regioni del Nord-Ovest (il 36% del totale nella sola Lombardia); il 24,2% nelle regioni del Nord-Est (il 12% nel Veneto), il 14,1% nelle regioni del Centro, il 10,4% in quelle del Sud e il 2,5% nelle Isole. Nell’85% dei casi, si tratta di imprese del Sistema Confindustria ma si sono candidate anche realtà quali terminal aeroportuali, porti, stazioni ferroviarie, alberghi, ippodromi e palestre.

L’emergenza Covid-19 scoppiata lo scorso anno non ha colto impreparate le aziende del comparto macchine per plastica e gomma che, grazie alle tecnologie 4.0 che consentono il controllo in remoto degli impianti, il collaudo e l’assistenza a distanza, sono sempre rimaste vicine ai clienti in tutto il mondo.
La possibilità di una campagna vaccinale più rapida e strutturata permetterà alle imprese italiane di tornare a proporre al meglio il proprio know-how in tutti i mercati internazionali, con l’usuale prontezza che le contraddistingue.

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