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Un 2020 da dimenticare anche per la sorte toccata al mercato dell’auto a causa della pandemia. Secondo il Centro Studi Promotor (CSP), i dati relativi alle immatricolazioni dell’anno scorso pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fotografano una situazione confrontabile con quella degli anni Settanta.
Nel mese di dicembre 2020 sono state immatricolate 119.454 vetture nuove, in calo del 15% rispetto al dicembre 2019 quando ne furono immatricolate 140.448, e nell’intero anno sono state registrate 1.381.496 immatricolazioni, con una flessione del 27,9% rispetto all’anno prima, quando furono vendute 1.916.949 auto nuove.

Secondo Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto) e Unrae ((Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), il calo senza precedenti delle unità immatricolate è dovuto soprattutto alla cessazione degli incentivi stanziati in precedenza. I nuovi incentivi per l’acquisto di vetture previsti dalla Legge di Bilancio entrata in vigore con l’inizio del nuovo anno autorizzano, tuttavia, un certo ottimismo, anche se molto cauto. Nel corso dell’inchiesta congiunturale condotta dal CSP lo scorso mese di dicembre nell’ambito degli operatori del settore auto è emerso, infatti, che il 49% dei concessionari interpellati si aspetta, nel 2021, immatricolazioni sostanzialmente allo stesso livello del 2020, mentre il 51% è costituito da ottimisti e pessimisti ripartiti in egual misura. Tenendo conto degli incentivi alla rottamazione e considerando che, tuttavia, molto dipenderà dall’andamento della pandemia, secondo lo stesso Centro Studi Promotor per il 2021 si potrebbero prevedere immatricolazioni comprese tra 1.435.000 e 1.735.000 unità.

Venendo alle immatricolazioni, le marche nazionali hanno chiuso dicembre 2020 con le vendite in aumento, con 31.875 immatricolazioni contro 31.363 dello stesso mese del 2019 (+1,6%), e con la quota anch’essa in aumento, dal 22,3% al 26,7%. Nell’intero anno, invece, hanno avuto un calo, con le vendite scese da 458.832 dell’anno prima a 336.761 (-26,6%). La quota, al contrario, è cresciuta dal 23,9% al 24,4%.

Andamento in fotocopia quello del Gruppo FCA (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Jeep, Maserati): aumento nel mese e diminuzione nell’anno. A dicembre le immatricolazioni sono state, globalmente, 31.508, in crescita dell’1,1% rispetto al dicembre dell’anno prima – quando il gruppo aveva totalizzato 31.182 vendite – e la quota di mercato è salita dal 22,2% al 26,4%. Fiat ha registrato un leggero aumento (+1% circa) con le vendite salite da 19.329 unità a 19.519 e la quota passata dal 13,8% al 16,3%; Alfa Romeo ha registrato un calo delle vendite del 17,6%, scendendo da 2.019 unità immatricolate a 1.664 (quota 1,4% costante); Lancia ha messo a segno un considerevole incremento del 20,5%, con le vendite aumentate da 3.924 unità a 4.728 e la quota cresciuta dal 2,8% al 4,0%; Jeep ha totalizzato 5.458 vendite a fronte di 5.753 (-5,1%, ma quota salita dal 4,1% al 4,6%); Maserati ha venduto 139 vetture contro 157 (-11,5% e quota praticamente stabile dello 0,1%).
Nell’anno il Gruppo FCA ha registrato 332.478 vendite contro 454.189 (-26,8%, ma quota aumentata dal 23,7% del 2019 al 24,1%). All’interno del gruppo, Fiat è scesa da 285.945 a 211.297 immatricolazioni (-26,1%) registrando, però, un aumento della quota dal 14,9% al 15,3%; Alfa Romeo ha visto ridursi di un terzo le sue vendite, che sono passate da 25.879 unità a 17.202 (-33,5%), e abbassarsi, sia pur leggermente, la quota dall’1,4% all’1,3%; Lancia ha registrato una contrazione delle vendite del 26,8%, con 43.023 immatricolazioni su 58.755 e quota del 3,1% rimasta costante; anche le vendite di Jeep hanno subito una flessione di un terzo, scendendo da 81.526 vetture nuove a 59.598 (-26,9%), con una quota del 4,3% invariata; stessa sorte toccata a Maserati, che ha immatricolato 1.358 vetture contro 2.084 dell’anno prima (-34,8%) e quota ferma allo 0,1%.

Per quanto riguarda le immatricolazioni dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra, ptt, fino a 3,5 t), i dati relativi al 2020 elaborati dal Centro Studi e Statistiche di Unrae su dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti mostrano una flessione del mercato sia a dicembre (-9,4%, con 18.117 immatricolazioni su 19.992 del dicembre 2019) che nell’intero anno (-15,1%, con 160.220 vendite di veicoli nuovi su 188.634 dell’anno scorso). Secondo Anfia, Federauto e Unrae le previsioni per il 2021 sono improntate a un certo ottimismo giustificato dal fatto che le nuove misure della Legge di Bilancio entrata in vigore quest’anno includono anche un intervento a beneficio della ripresa del mercato di questa categoria di veicoli attraverso contributi all’acquisto di nuovi mezzi in funzione del peso totale a terra, dell’alimentazione e dell’eventuale rottamazione del vecchio veicolo.

Nel settore dei veicoli industriali medi e pesanti (medi, con ptt maggiore di 3,5 t e minore di 16,0 t; pesanti, con ptt uguale o superiore a 16,0 t), i dati relativi al 2020 elaborati da Unrae sulla base di quelli pubblicati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti mostrano un calo complessivo delle immatricolazioni a dicembre e nell’anno: -6,1% a dicembre rispetto allo stesso mese del 2019, con 2.045 immatricolazioni a fronte di 2.177, e -13,8% nei dodici mesi rispetto al 2019, con 20.370 veicoli immatricolati contro 23.628. Il dettaglio dei veicoli pesanti indica una contrazione del mercato del 5,1% a dicembre, con 1.670 vendite su 1.759, e del 12,7% nel periodo gennaio-dicembre, con 16.567 immatricolazioni a fronte di 18.985.

Nel comparto trasporto passeggeri – autobus con ptt superiore a 3,5t – i dati attualmente disponibili elaborati dall’Anfia si riferiscono a novembre e al periodo gennaio-novembre 2020 e mostrano un mercato complessivamente in crescita nel mese e in calo negli undici mesi. A novembre le immatricolazioni sono cresciute del 27% rispetto allo stesso mese del 2019 (296 nuove unità vendute contro 233). Nell’ambito di questo comparto, gli autobus adibiti al trasporto pubblico locale (TPL) sono aumentati del 64,2% (179 vendite su 109); gli autobus e midibus turistici sono aumentati del 139,3% (67 e 28 le vendite delle nuove unità nel 2020 e nel 2019); i minibus sono diminuiti del 42,9% (28 unità vendute contro 49) e gli scuolabus del 53,2% (22 nuove immatricolazioni su 47).
Negli undici mesi, tutti i comparti hanno accusato una flessione: gli autobus per il TPL sono calati del 35,9%, da 2.014 a 1.290 veicoli immatricolati; gli autobus e midibus turistici sono diminuiti del 13,6%, con le immatricolazioni scese da 831 a 718; i minibus sono la categoria che ha subito il calo minore con un decremento del 7,7% (525 vendite contro 569); gli scuolabus sono invece il comparto che ha venduto meno veicoli di tutti, con 344 nuove unità immatricolate contro 544 (-36,8%).
Nel suo complesso, il comparto degli autobus con ptt superiore a 3,5 t ha chiuso il periodo gennaio-novembre 2020 con una flessione del 27,3%, con 2.877 libretti rilasciati a fronte dei 3.958 di gennaio-novembre 2019.

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