I dati relativi alle immatricolazioni del 2019 pubblicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e elaborati dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) mostrano il mercato nazionale dell’auto in aumento a doppia cifra a dicembre (+12,5%), con 140.075 immatricolazioni contro le 124.535 dello stesso mese del 2018. Incremento, pur se molto modesto, anche nell’intero anno: +0,3%, con 1.916.320 immatricolazioni a fronte di 1.910.701 dell’anno prima (qui i dati 2018).
È vero che il brillante risultato di dicembre è dovuto a una giornata lavorativa in più rispetto a dicembre 2018 (avrebbe influito positivamente per 4,5 punti percentuali secondo il CSP – Centro Studi Promotor) ed è anche vero che il confronto avviene con un mese del 2018 nel quale era in vigore (dal 1° settembre dell’anno) il nuovo sistema WLTP (Worldwide Harmonized Light-Duty Vehicles Test Procedure) di rilevazione delle emissioni dei veicoli che ha condizionato le vendite, ma è un dato di fatto, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del CSP, che il risultato positivo del mese di dicembre 2019 trova riscontro nei dati Istat di quel mese, che registrano un recupero del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese: l’indice del clima di fiducia dei consumatori (base 2010 = 100) è cresciuto da 108,6 di novembre a 110,8 e quello del clima di fiducia delle imprese (Iesi, Istat economic sentiment indicator) è salito da 99,2 a 100,7. Naturale riflesso del recupero del clima di fiducia è l’aumento della propensione all’acquisto dei beni durevoli, tra i quali l’automobile, che a dicembre è cresciuto, rispetto a novembre, da -52,2 a -51,6.
Per quanto riguarda le immatricolazioni, le marche nazionali – FCA, Ferrari, Maserati, Lamborghini, altre – hanno accusato nel complesso un calo sia nel mese che nell’anno: -2,3% a dicembre (31.308 vendite su 32.053) e -9,1% nei dodici mesi (458.745 unità vendute a fronte di 504.543), con la quota di mercato scesa dal 25,7% del dicembre 2018 al 22,4% dello stesso mese del 2019 e dal 26,4% del 2018 al 23,9% dell’anno scorso.
Il gruppo FCA – Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Jeep – ha chiuso col segno meno il mese e l’anno: -2,3% a dicembre (30.973 immatricolazioni su 31.706 e quota diminuita dal 25,5% al 22,1%) e -9,5% nell’intero anno (452.025 vetture nuove vendute contro 499.610 e quota scesa dal 26,2% al 23,6%).
Contraddittorio il confronto mese/anno per alcuni brand del gruppo. Fiat e Alfa Romeo, per esempio, bene a dicembre (rispettivamente, +2,9% con 19.294/18.748 immatricolazioni e +4,8% con 2.015/1.922), ma col segno meno nei dodici mesi: -11,6% (285.888/323.383) e -40,0% (25.874/43.117) rispettivamente.
Lancia e Jeep, entrambe in negativo a dicembre (-10,0% con 3.923/4.357 e -14,0% con 5.741/6.679), presentano segni opposti nell’anno: +21,0% Lancia, con 58.753/48.559, e -3,6% Jeep, con 81.510/84.551.
Stessa situazione di risultati contrapposti per Ferrari (in calo a dicembre: -23,5% con 13/17 vendite, e in crescita nell’anno: +24,1% con 495/399), Maserati (aumento nel mese: +9,9% con 156/142, e diminuzione nell’anno: -24,7% con 2.081/2.763) e Lamborghini (decremento del 33,3% nel mese con 8/12 e incremento del 47,6% nei dodici mesi con 313/212).
Sul fronte dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra fino a 3500 kg), dai dati Anfia si rileva che le immatricolazioni sono diminuite a dicembre (-3,2%, con 19.855 vendite su 20.490 dello stesso mese del 2018) e sono cresciute nel periodo gennaio-dicembre (+3,4%, con 187.761 vendite contro 181.523 dell’anno prima).
Per quanto riguarda i veicoli industriali (autocarri e autobus con ptt superiore a 3500 kg), sempre i dati Anfia mostrano un mercato in calo sia nel mese che nell’anno. A dicembre sono stati rilasciati 2.272 libretti di circolazione di nuovi veicoli contro 2.537 del dicembre 2018 (-10,4%) così ripartiti: 1.990 per autocarri a fronte di 2.254 dello stesso mese dell’anno prima (-11,7%) e 282 per autobus contro 283 del dicembre 2018 (-0,4%). Nel periodo gennaio-dicembre le immatricolazioni totali sono state 27.871 contro 30.129 (-7,5%), con la seguente ripartizione: 23.622 quelle degli autocarri a fronte di 25.562 (-7,6%) e 4.249 quelle degli autobus contro 4.567 (-7,0%).