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L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha diramato agli inizi di luglio la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, da cui si evince come, a fronte di buone performance sul terreno dell’occupazione, la produzione industriale non decolli e la fiducia di cittadini e imprese sia in diminuzione.
In particolare, si legge nella nota, «i segnali di ripresa dell’economia internazionale appaiono episodici e nel complesso i dati hanno segnalato tendenze meno positive rispetto alle attese, sia nei paesi emergenti sia in quelli avanzati. Le previsioni per l’area dell’euro indicano un possibile rallentamento nel secondo trimestre».

L’economia italiana appare «caratterizzata dal proseguimento della fase di debolezza dei ritmi produttivi associata però a miglioramenti sul mercato del lavoro e del potere d’acquisto delle famiglie».
Ad aprile, l’indice della produzione industriale ha segnato una diminuzione, per il secondo mese consecutivo, interrompendo la tendenza positiva evidenziata nei primi mesi dell’anno.
A maggio, è proseguito l’aumento del numero di occupati in presenza di una forte riduzio- ne del tasso di disoccupazione.
L’inflazione italiana si mantiene su tassi moderati e inferiori a quelli dell’eurozona, con un differenziale significativamente più ampio per la componente core.
A giugno, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha mostrato una diminuzione significativa diffusa a tutte le sue componenti e anche la fiducia delle imprese ha registrato un peggioramento. L’indicatore anticipatore conferma uno scenario a breve termine caratte- rizzato dalla debolezza dei livelli produttivi.

Per quanto riguarda il tessuto industriale, la nota Istat evidenzia che «ad aprile l’indice della produzione industriale ha segnato, per il secondo mese consecutivo, una diminuzione congiunturale (-0,7%), interrompendo la tendenza positiva di inizio anno. Il calo è stato diffuso a tutti i comparti industriali a eccezione di quello dei beni energetici. Il settore dei beni strumentali ha registrato la flessione più marcata (-2,5%) mentre è proseguita la fase di contrazione della produzione dei beni di consumo (-0,5%) condizionata dall’andamento della componente dei beni durevoli (-1,8%). Nonostante la flessione di aprile, la variazione congiunturale della media del trimestre febbraio-aprile è rimasta positiva sia per l’indice generale sia per tutti i raggruppamenti economici».

Anche il fatturato e gli ordinativi dell’industria hanno mostrato segnali di flessione. Ad aprile, osserva Istat, «il fatturato dell’industria a prezzi correnti è diminuito su base congiunturale (-1,0%) a seguito di un marcato calo delle ven- dite sul mercato estero (-2,9%) e una stazionarietà per quelle sul mercato interno. Considerando il trimestre febbraio-aprile anche il fatturato ha mantenuto un andamento positivo (+0,8% rispetto ai tre mesi precedenti). Ad aprile gli ordinativi sono diminuiti (-2,4%) condizionati dalla caduta di quelli sul mercato estero (-4,1%) Il dato trimestrale per il periodo febbraio-aprile è risultato negativo (-1,4%)».

istat grafico indice anticipatore industriagomma

Per quel che riguarda gli scambi con l’estero, si legge nella nota Istat, «ad aprile le esportazioni hanno evidenziato un aumento congiunturale (+0,3%) di intensità inferiore a quello registrato per le importazioni (+0,9%). L’aumento delle vendite all’estero, pur se contenuto, ha riguardato in misura simile sia i flussi verso i mercati Ue sia quelli verso l’area extra Ue (rispettivamente +0,2 e +0,4%). Al miglioramento delle vendite di beni di consumo non durevoli (+1,4%) si è associato il peggioramento di quelle di beni durevoli e strumentali (-2,0 e -0,3%) mentre le esportazioni di beni intermedi sono rimaste invariate».
I dati relativi al commercio estero extra Ue di maggio indicano invece «un ulteriore aumento dei flussi in uscita (+0,8%), determinato da un incremento delle vendite relative a tutte le principali tipologie di beni (esclusa l’energia) e in particolare di quelli di consumo, sia durevoli che non durevoli. Fanno eccezione, invece, le esportazioni di beni strumentali che si sono ridotte rispetto al mese precedente (-1,1%)».

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