I dati relativi alle immatricolazioni del 2018 pubblicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e elaborati dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) mostrano il mercato nazionale dell’auto in aumento, anche se lieve, a dicembre (+2,0%), con 124.078 immatricolazioni contro le 121.689 dello stesso mese del 2017, ma in calo del 3,1% nell’intero anno, con 1.910.025 vendite a fronte di 1.971.345 vetture nuove vendute l’anno prima.
Secondo Paolo Scudieri, presidente di Anfia, le cause della contrazione del mercato l’anno scorso sono molteplici, ma riconducibili essenzialmente a due: l’entrata in vigore, dal 1° settembre del 2018, dei nuovi standard relativi alle emissioni e, quindi, dell’obbligo di immatricolare esclusivamente vetture dotate di un propulsore Euro 6C e Euro 6D-Temp, e il rallentamento dell’economia italiana col conseguente peggioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese. Dall’indagine condotta a dicembre dal Centro Studi Promotor (CSP) risulta che soltanto l’11% degli operatori del settore auto interpellati si aspetta una crescita della domanda, mentre il 52% ritiene che il mercato rimarrà stabile e il 37% che ci sarà, invece, un rallentamento delle immatricolazioni.
Secondo i dati Istat di dicembre, l’indice del clima di fiducia dei consumatori (base 2010 = 100) è calato da 114,7 a 113,1 e quello del clima di fiducia delle imprese (Iesi, Istat economic sentiment indicator) pure è diminuito, scendendo da 101,0 a 99,8. Naturale riflesso di questi dati negativi è la diminuzione della propensione all’acquisto dei beni durevoli, tra i quali l’automobile, con l’indice in diminuzione da -42,3 a -50,3.
Difficili, quindi, le previsioni per il 2019, anche perché preoccupano le ripercussioni negative del bonus-malus introdotto dalla Legge di Bilancio recentemente approvata: il provvedimento incentiva l’acquisto di vetture ecologiche e penalizza quello delle vetture – prevalentemente quelle di lusso e di grossa cilindrata – con emissioni di CO2 superiori ai 160 g per km. Il CSP ha calcolato che il bilancio dei maggiori acquisti di vetture ecologiche e dei minori acquisti di altre vetture si chiuderebbe con un saldo negativo delle immatricolazioni di 100.000 unità.
Ritornando alle immatricolazioni, i dati relativi alle marche nazionali riportati dall’Anfia mostrano, nel loro complesso, andamenti dello stesso segno a dicembre e nell’anno 2018. A dicembre si è avuta una leggera contrazione del mercato: -0,6%, con 31.989 immatricolazioni a fronte di 32.195 dello stesso mese dell’anno prima e con la quota di mercato scesa dal 26,5% al 25,8%. L’intero anno ha registrato un calo più consistente (-10,2%), totalizzando 504.473 vendite contro 561.439, abbassando conseguentemente la quota dal 28,5% al 26,4%.
Uno sguardo ai marchi rivela che i brand di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) – Fiat, Alfa Romeo, Lancia/Chrisler, Jeep – hanno chiuso col segno meno, come gruppo, sia il mese di dicembre (-1,1%, con 31.648 unità vendute su 32.001 e la quota passata dal 26,3% al 25,5%) che l’anno (-10,4%, con 499.546 immatricolazioni su 557.607 e la quota diminuita dal 28,3% al 26,2%). Fanno eccezione, a dicembre, i marchi Lancia/Chrisler (+38,7%, con 4.355 vendite su 3.141 e quota salita dal 2,6 al 3,5%) e Jeep (+60,3%, 6.664 su 4.157 le unità vendute e quota aumentata dal 3,4% al 5,4%). Nell’ambito delle altre marche nazionali, segno più, nel mese, per Ferrari (+112,5%, 17 su 8 le immatricolazioni e quota stabile: 0,01%) e Lamborghini (+20,0%, 12/10 il rapporto vendite e quota stabile: 0,01%), mentre Maserati ha fatto registrare un calo: -6,6% (141/151 il rapporto vendite e quota scesa da 0,12% a 0,11%).
Nell’anno, il gruppo FCA è calato del 10,4%, con 499.546 vendite a fronte di 557.607 nel 2017 e con la quota passata dal 28,3% al 26,2%. Il solo brand Jeep ha messo a segno un incremento delle vendite: +70,8% (84.535 vetture nuove vendute su 49.508 dell’anno prima e quota salita dal 2,5% al 4,4%). Per quanto riguarda gli altri marchi, la situazione è identica a quella di dicembre: Ferrari e Lamborghini hanno incrementato le immatricolazioni (+16,0% la prima, con 399 su 344, e +59,4% la seconda, con 213 su 133), mentre Maserati ha accusato un calo del 5,4%, con 2.762 su 2.918 le minori vendite.
Per quanto riguarda le immatricolazioni dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra fino a 3,5 t), i dati elaborati dal Centro Studi e Statistiche di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) mostrano una flessione del mercato sia a dicembre che nell’intero 2018. Nel mese sono stati venduti 20.723 veicoli, ossia l’11,6% in meno rispetto al dicembre 2017, quando sono state immatricolate 23.446 unità. Nel periodo gennaio-dicembre la contrazione è stata del 6,3%, con 182.100 immatricolazioni contro 194.269 dell’anno prima.
Sul fronte dei veicoli industriali, dai dati Anfia si rileva che a dicembre dell’anno scorso sono stati rilasciati 2.263 libretti di circolazione di autocarri nuovi con ptt superiore a 3,5 t contro 2.764 del dicembre 2017 (-18,1%) così ripartiti: 507 per i veicoli con ptt tra 3,5 e 16 t contro 490 dello stesso mese dell’anno prima (+3,5%) e 1.756 per i veicoli con ptt superiore alle 16 t contro 2.274 di dicembre 2017 (-22,8%). Anche il comparto dei rimorchi e semirimorchi pesanti (ptt > 3,5 t) ha accusato nel mese una flessione, ma più lieve: -2,9%, con 1.288 libretti di circolazione rilasciati contro 1.327.
Nel periodo gennaio-dicembre i due comparti (autocarri e rimorchi/semirimorchi) hanno avuto andamenti opposti. Gli autocarri hanno registrato un aumento: 25.582 i veicoli con ptt>3,5 t venduti a fronte di 24.347 dello stesso periodo del 2017 (+5,1%) così suddivisi: 4.988 quelli con ptt tra 3,5 e 16 t contro 4.733 del periodo gennaio-dicembre 2017 (+5,4%) e 20.594 quelli con peso superiore a 16 t (+5,0% rispetto ai 19.614 dell’anno prima). I rimorchi e semirimorchi, invece, sono diminuiti: 15.803 i mezzi venduti nell’anno contro i 16.106 del 2017 (-1,9%).
Per quanto riguarda gli autobus con ptt superiore a 3,5 t, nel mese di dicembre il comparto ha registrato, complessivamente, un incremento delle vendite del 5,0%, con 293 nuove immatricolazioni su 279: gli autobus adibiti al trasporto pubblico locale (TPL) sono cresciuti del 7,5%, con un rapporto vendite di 158 a 147, e gli autobus e midibus turistici del 64,9% (61/37 il rapporto vendite). Hanno avuto una flessione, invece, i minibus (-28,6%, 40/56) e gli scuolabus (-12,8%, 34/39).
Nell’anno, le vendite complessive degli autobus con ptt superiore a 3,5 t sono cresciute del 36,7%, con 4.584 nuove unità su 3.353. Tutti i comparti hanno registrato un incremento tranne i minibus: gli autobus adibiti al TPL sono aumentati dell’85,3%, con 2.538 veicoli venduti nel 2018 e 1.370 venduti nel 2017, gli autobus e midibus turistici del 4,3% (903/866), gli scuolabus del 9,4% (534/488). I minibus, invece, hanno avuto una flessione del 3,2% (609/629).