Confindustria Bergamo, su mandato dell’ Associazione Produttori di Guarnizioni del Sebino, e i sindacati Cgil, Cisl e Uil Bergamo hanno firmato lo scorso 19 dicembre il “Protocollo Territoriale Distretto delle Guarnizioni”, che ha il triplice obiettivo di sostenere la competitività di un distretto fra i più performanti a livello italiano, tutelare la manodopera lungo tutta la filiera produttiva e promuovere una migliore sostenibilità ambientale del comparto. Lo scopo è anche quello di porre fine a eventuali casi di lavoro in nero o di sfruttamento, emersi in qualche occasione negli scorsi mesi anche in programmi televisivi, che avevano indicato come ancora nel settore si faccia talvolta ricorso al lavoro domestico per la sbavatura o la rimozione dei pezzi dalle materozze. Un fenomeno che pare trarre origine dal ricorso ai subappalti con cui le aziende trasformatrici affidano queste fasi delle produzione a cooperative.
L’accordo prevede una fase sperimentale volontaria che coinvolge in vario grado le imprese appartenenti all’ Associazione Produttori di Guarnizioni del Sebino e che si concluderà a fine febbraio 2019. Conclusa tale fase, i nominativi delle imprese aderenti che ne daranno l’autorizzazione saranno pubblicati sul sito internet di Confindustria Bergamo e l’attuazione del protocollo sarà monitorata da un Comitato paritetico. «L’accordo – ha sottolineato Agostino Piccinali, vicepresidente di Confindustria Bergamo – potrà contribuire in maniera significativa al consolidamento del distretto, intervenendo affinché in tutta la filiera vengano garantiti gli stessi elementi di qualità e di corretta condotta. Tutto questo a beneficio sia delle imprese che dei lavoratori, in particolare delle fasce più deboli».
«È un’intesa importante – ha rilevato Gianni Peracchi, segretario generale Cgil – che segna un salto di qualità nelle relazioni sindacali e definisce un modello d’insieme e di governo di una intera filiera della produzione. Ovviamente il protocollo andrà monitorato attentamente anche nella sua fase di applicazione«.
«Abbiamo affrontato una problematica che poteva avere ripercussioni negative sui lavoratori e sull’ambiente – ha sottolineato Francesco Corna, della Cisl – e abbiamo costruito una risposta condivisa che porterà reali benefici per tutti. Nel futuro dovremo monitorare l’applicazione del protocollo, che potrebbe essere il modello per altri accordi generali finalizzati a sostenere maggiormente la formazione e la partecipazione dei lavoratori all’interno delle aziende».
«Questo protocollo – ha aggiunto Angelo Nozza, della Uil – restituisce la giusta credibilità ad un settore che, a causa di situazioni imprevedibili, è stato trascinato in polemiche che, da oggi, vengono cancellate. Bergamo, come sempre, ha risposto facendo squadra, questa è la grande forza del nostro territorio. Il risultato acquisito è, senza ombra di dubbio, molto positivo soprattutto in prospettiva futura».