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Etrma, l’associazione europea dei produttori di pneumatici e di articoli tecnici in gomma, ha completato la complessa elaborazione dei dati riguardanti le varie forme di riutilizzo dei PFU, pneumatici a fine uso, in 32 paesi, tra cui l’Europa dei 28, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia. I dati consolidati sono ora aggiornati al 2016 e indicano una situazione in evoluzione e con alcuni punti in chiaroscuro.

In totale, ben il 96% dei pneumatici usati nell’area presa in esame sono stati in qualche modo riciclati. L’analisi dettagliata, pubblicata agli inizi di maggio da Etrma, indica una crescita del 2% nel recupero dei PFU (+ 66.000 t su un totale di 3,9 milioni di t), mentre il riutilizzo di parti, come per esempio le carcasse riutilizzate nel mercato retreading dei pneumatici, è diminuito del 5%, indicando quindi una certa sofferenza di questo tipo di produzione.

D’altro canto questo dato indica che resta disponibile per la trasformazione un maggior quantitativo di gomma derivata dai PFU rispetto al rilevamento precendente di Etrma (dati consolidati del 2015), di cui la maggior parte viene sottoposta a granulazione e impiegata in manufatti di vario tipo (+9,3% rispetto al 2015). C’è anche una crescita della gomma da PFU destinata alla produzione di energia (+2%), mentre si riduce quella impiegata per usi civili, per esempio nel mix degli asfalti per la pavimentazione stradale. Cresce l’impiego dei residui inorganici della combustione della gomma nei cementifici, dove queste sostanze vengono fisicamente incorporate nel clinker, andando incontro, pertanto, a un effettivo riciclaggio.

Di recente il modello europeo di recupero dei PFU è stato adottato da 3 nuovi paesi dell’Unione, la Repubblica Ceca e la Slovacchia a partire dal 2016 e l’Irlanda dal 2017. Nel 2018 sono 23 i paesi che operano sotto il cappello del regime PFU, coprendo quindi il 65% di tutto il materiale di questo tipo recuperato in Europa. Anche in Regno Unito sono partiti studi di fattibilità per introdurre questo schema di attività, in cui l’Italia, invece, è uno dei pionieri europei. L’industria dei pneumatici è favorevole all’adozione di questi protocolli, anche se i dati di mercato sembrano indicare una sua saturazione soprattutto per quanto riguarda il riutilizzo di gomma da PFU granulata.

(in apertura foto Panizzolo)

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