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L’Enel ha firmato un protocollo di intesa con Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) per l’installazione lungo le autostrade italiane di 180 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. I sistemi di ricarica sono dotati, in ogni singola stazione, dei connettori multi-standard CCS Combo 2, europeo (CCS, Combined Charging System, nella foto), sia per la ricarica rapida in corrente continua (DC) che per quella lenta in corrente alternata (AC), e CHAdeMO, giapponese, per la ricarica veloce in corrente continua. Le prese AC sono da 50 kW e quelle DC da 43 kW e 22 kW.
La tecnologia alla base del funzionamento delle colonnine- interamente realizzata da ENEL – è la Fast Recharge Plus, che consente la ricarica di due veicoli contemporaneamente in 20 minuti.

Il protocollo prevede anche la sperimentazione di tecnologie innovative e un’analisi delle esigenze degli automobilisti ai fini della individuazione dei punti migliori dove installare le stazioni di ricarica nel rispetto degli standard tecnici internazionali.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto di mobilità elettrica EVA+ (Electric Vehicles Arteries) con l’Enel come ente coordinatore, che prevede un finanziamento fino a 4,2 milioni di euro della Commissione Europea tramite Inea (Innovation & Networks Executive Agency), l’agenzia incaricata della gestione tecnica e finanziaria dei programmi UE. Al progetto partecipano case automobilistiche come BMW, Renault e Volkswagen, che adottano lo standard europeo di ricarica CCS Combo 2, e Nissan, che utilizza il CHAdeMO.

Anche in Europa è in atto una mobilitazione per un analogo progetto. Ne sono protagoniste BMW, Daimler, Ford, Mercedes e Volkswagen con Audi e Porsche, che hanno firmato un accordo che prevede l’installazione nelle principali autostrade europee, a partire da quest’anno, di 400 colonnine di ricarica elettrica rapida con potenze fino a 350 kW sfruttando la tecnologia SAE CCS.

Si prospetta, insomma, una forte spinta per favorire la diffusione dell’auto elettrica in Europa, modificando in parte lo scenario di mercato dell’automotive dei prossimi anni, con interessi molto diretti per quanto riguarda i fornitori di componenti, tra cui anche i manufatti in gomma.

 

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