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Per quanto possa sembrare un ambito molto tradizionale, anche la coltura dell’albero della gomma, l’Hevea brasiliensis, si presta all’introduzione di innovazioni che possono diventare nuove idee di business. La dimostrazione proviene da Corbion, gruppo internazionale attivo nell’ambito della biochimica e dai gruppi Global Bio-Polymers e Maxrich, che hanno sviluppato congiuntamente un contenitore in plastica biodegradabile studiato per contenere le radici delle giovani piante di Hevea destinate alla creazione di nuove piantagioni.

Oggi gli alberi vengono piantati in vivai, in blocchi di terriccio avvolti in film di polietilene (PE) o in coni di polipropilene (PP). Questi sistemi consentono di contenere l’espansione dell’apparato radicale e permettono di trasportare facilmente le piantine e di piantumarle. Ma quando poi l’albero “maturo” deve essere spiantato per essere collocato nella piantagione, i film o i coni plastici devono essere rimossi, con il rischio di danneggiare le radici, con una perdita per l’allevatore di circa 2,30 euro ad albero. Inoltre, se si pensa che in un paese come la Tailandia vengono piantumati ogni anni 90 milioni di alberi della gomma, la produzione di rifiuto plastico non biodegradabile da parte dei vivai è molto consistente.

Il nuovo cono per radici realizzato congiuntamente dalle tre aziende utilizza invece il Purac di Corbion, acido polilattico (PLA), in una formulazione che ne consente il totale assorbimento nel suolo senza produrre inquinamento. Corbion sta progettando di realizzare un impianto di produzione del PLA da 75.000 tonnellate l’anno per portare il progetto a una fase esecutiva.

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