Nel perenne tentativo di sostenere il prezzo della gomma naturale il governo indonesiano sta cercando di raggiungere un accordo con la Tailandia e la Malesia, gli altri due leader mondiali del settore, e anche con il Vietnam, produttore emergente, per ridurre la produzione di gomma naturale e approfittare, nel frattempo, a ringiovanire le piantagioni abbattendo gli alberi più vecchi e piantumandone di nuovi.
Riporta la proposta il Jakarta Post, uno dei più importanti quotidiani indonesiani, sottolineando come l’iniziativa venga a pochi mesi da un analogo accordo stretto con Tailandia e Malesia per ridurre l’export della gomma naturale. Il sodalizio tra i tre principali produttori mondiali, denominato ITRC, Consiglio tripartito internazionale per la gomma, è giunto a febbraio all’accordo sulla soluzione dell’export, ma l’impatto sui prezzi non è stato sostanziale. I tre paesi assommano il 67% della produzione mondiale, ma non sono riusciti, finora, a contenere il ribasso dei prezzi, che ha raggiunto il 70% negli ultimi 5 anni. Ora si punta sul ringiovanimento delle piantagioni che, in alcuni casi, annoverano anche esemplari di Hevea brasiliensis vecchi di oltre un secolo.
Attualmente si parla di un prezzo al chilogrammo di 1,50$ per la gomma naturale, in crescita rispetto al prezzo di 1,30$ di inizio anno, ma ritenuto ancora non sufficiente dai principali produttori del Sud Est Asiatico. L’export indonesiano è previsto in calo quest’anno a 2,45 milioni di tonnellate contro i 2,6 milioni del 2015, mentre la produzione calerà a 2,95 milioni di tonnellate contro 3,15 milioni del 2015.
Un altro obiettivo è quello di potenziare l’attività industriale di trasformazione della gomma già sul territorio indonesiano, allo scopo di mettere sul mercato semilavorati e di usare la gomma naturale anche per l’asfalto stradale che, pur più caro del 20% rispetto a quello prodotto con gomma sintetica, ha una durata del 50% superiore e contribuirebbe ad assorbire parte della produzione nazionale, comprimendo i quantitativi destinati al mercato estero con l’intento di comportare un aumento del prezzo.