Nel primo quadrimestre del 2016 l’Italia è al primo posto tra i maggiori paesi europei per la crescita delle immatricolazioni di veicoli commerciali. Nel nostro Paese, infatti, vi è stato un aumento delle immatricolazioni di veicoli commerciali del 29,2%, mentre in Spagna la crescita è stata del 12,9%, in Francia del 10,1%, in Germania del 10% e nel Regno Unito del 4,1%. L’aumento italiano è maggiore anche di quello registrato mediamente nei paesi dell’UE, che è del 12,8%. Questi dati sono stati diffusi da Acea e sono resi noti dal Centro Ricerche Continental Autocarro.
Se si prendono in considerazione solo i veicoli commerciali leggeri (e cioè con PTT – peso totale a terra – fino a 3,5 tonnellate) l’Italia conferma la sua posizione di leadership. Infatti la crescita delle immatricolazioni di questi veicoli censita in Italia da gennaio ad aprile 2016 è stata del 30,4%, ed è stata maggiore di quella rilevata negli altri maggiori paesi europei ed anche di quella media nell’intera UE (+11,8%). Anche nel comparto dei veicoli pesanti (cioè con PTT di 16 tonnellate ed oltre) l’Italia si conferma al primo posto tra i maggiori paesi europei per ciò che riguarda l’aumento delle immatricolazioni (+28,6%) nel primo quadrimestre. L’aumento medio europeo è stato del 19,6%, e quindi anche in questo caso minore di quello italiano.
“Dai dati sulle immatricolazioni di veicoli commerciali resi noti da Acea – sottolinea Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia – emerge che nel nostro Paese è in atto, sin dal 2015, un processo di rinnovo del parco circolante di veicoli commerciali. Gli anni della crisi avevano rallentato questo rinnovamento e per questo in circolazione vi erano ancora mezzi con un’età media piuttosto alta e non aggiornati con le ultime novità tecnologiche sul versante della sicurezza e della compatibilità ambientale. Il miglioramento delle prospettive economiche ha dato il via al ricambio dei mezzi circolanti più datati, ma vi è ancora molto da fare perché il processo di rinnovamento in corso possa incidere concretamente sull’età media del parco circolante, e quindi anche sulla sicurezza e sulla compatibilità ambientale dei mezzi in circolazione”.
Se i dati sulle immatricolazioni di veicoli commerciali nel nostro Paese sono positivi, non si può dire altrettanto di quelli sugli autobus. In Italia, infatti, nel primo quadrimestre del 2016, le immatricolazioni di nuovi autobus sono calate del 12,7%, mentre in Europa sono aumentate mediamente del 3,5%.