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Dal maggio 2005 la Cina aveva attivato una serie di misure per contrastare quella che riteneva una politica di dumping praticata da aziende  giapponesi, statunitensi ed europee da cui il paese importa gomma cloroprenica CR. L’abbassamento artificioso dei prezzi da parte di questi attori del mercato, secondo il governo cinese, causava un danno all’industria nazionale. Ora, dal 9 maggio scorso, le misure antidumping sono formalmente cessate, ma il ministero del Commercio cinese ha fatto sapere di avere iniziato, per un anno, una fase di controllo per verificare che non si ripetano episodi di dumping. Già una volta le misure avrebbero dovuto cessare, nel 2011, ma all’ultimo momento il governo cinese le prolungò di altri 5 anni fino, appunto, al 9 maggio scorso. In particolare la Cina ha applicato, in tutto questo periodo, dazi dal 2 al 151% sulle gomme cloropreniche importate da Giappone, Europa e Stati Uniti e impiegate essenzialmente per la produzione di cavi elettrici e di prodotti a tenuta d’acqua. Vedremo in che modo questa misura si inserirà nel complesso e spesso conflittuale rapporto instaurato dal colosso cinese con il mondo occidentale per quanto riguarda gli scambi commerciali e la relativa politica dei prezzi.

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