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Si susseguono gli studi sul mercato della gomma. L’ultimo in ordine di tempo è quello pubblicato da Freedonia Group, una società statunitense con sede a Cleveland, con il titolo “World Rubber” (393 pagine per la bellezza di 6.300 dollari). Secondo le analisi della società, che si occupa di ricerche sul settore industriale, la domanda annua di gomma è destinata a crescere, a livello globale, del 3,9% l’anno fino a raggiungere 31,7 milioni di tonnellate nel 2019. In particolare sarà il miglioramento delle condizioni di vita nell’Asia/Pacifico a spingere la produzione e l’acquisto di moto e automobili, alimentando la domanda di pneumatici e, di conseguenza, di gomma.

Secondo l’analista Elliott Woo, che ha curato l’indagine, «la crescita dell’attività manifatturiera sosterrà anche la domanda per le applicazioni in gomma “non-tire”, come componenti per l’automotive, ma anche prodotti per l’industria, prodotti medicali e calzature».

Sarà proprio la regione Asia/Pacifico a imprimere la più rapida cescita nel consumo fino al 2019, tanto che in quell’anno assorbirà i due terzi dell’intera domanda. Dei sette mercati più dinamici, a parte l’Iran, 6 saranno collocati in Estremo Oriente, con Indonesia, India e Tailandia a fare la parte del leone, seguiti da Cina, Malesia e Vietnam. La Cina resterà il mercato più importante al mondo, con oltre la metà di tutto il consumo dell’Asia/Pacifico nel 2019.

Altre regioni che faranno riscontrare una solida crescita sono L’America Centrale e Meridionale e l’Africa/Medio Oriente. Più ridotte invece le percentuali di crescita in Nord America e in Europa, con l’Europa Occidentale che sarà quella meno dinamica sul mercato, anche per il livello di saturazione che ha raggiunto. Ma uno dei motivi è anche la politica seguita dai maggiori gruppi mondiali di spostare la produzione in altre regioni del mondo, che ha determinato anche la chiusura di molti impianti. Da questa situazione gli esperti di Freedonia non prevedono un recupero rapido. Per avere un dettaglio sullo studio, cliccate qui.

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