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In un incontro avvenuto il 12 gennaio con il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, i vertici di Eni hanno confermato l’avvio di un piano di trasformazione di Versalis che dovrebbe prevedere la cessione delle quote di maggioranza dell’azienda al fondo americano Sk Capital. Questa, almeno, sembra l’ipotesi più probabile, riportata dai maggiori quotidiani italiani.

L’intenzione di Eni sarebbe di mantenere comunque una quota importante in Versalis, ma di trovare al tempo stesso un partner disposto a investire in modo cospicuo (1,2 miliardi in tre anni) per sostenere i piani di rilancio dell’azeinda chimica, che dopo anni di esercizi negativi ha fatto segnare una decisa inversione di tendenza nel 2015. I vertici Eni rassicurano quindi sull’intenzione di non disimpegnarsi dal settore chimico.

I sindacati però non sono convinti, hanno dubbi sulla validità dell’operazione e, per questo, hanno indetto uno sciopero di 8 ore per il 20 gennaio. Secondo le tre maggiori sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, il gruppo Sk Capital non fornirebbe adeguate garanzie rispetto agli investimenti necessari per rilanciare la chimica targata Eni

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