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La produzione di gomma naturale si intreccia sempre di più con la tutela dell’ambiente da una parte e il sostegno della produzione dall’altra. Lo dimostra la Tailandia che, nei giorni scorsi, ha avviato due iniziative per sostenere l’attivita dei coltivatori di albero della gomma e ridurre l’impatto della produzione illegale che deprime i prezzi.

Proprio il basso prezzo della materia prima ha convinto il governo di Bangkok a creare un fondo da 139 milioni di dollari da assegnare in forma di prestiti agevolati ai coltivatori di gomma. La misura si aggiunge a un altro stanziamento da 278 milioni di dollari creato lo scorso anno per sostenere le aziende agricole impegnate nel settore. Uno strumento cui hanno avuto accesso ben 82.000 strutture, con altre 53.000 che sono ancora in attesa di vedersi approvata la domanda.

Nel frattempo, sempre in Tailandia è scattata un’operazione, condotta da forestali e guardaparco all’interno di aree protette, per l’abbattimento di alberi della gomma piantati illegalmente. Per il momento si tratta di solo 400 piante, vecchie mediamente 8 anni l’una, ma l’operazione potrebbe essere solo un’avvisaglia di un intervento su più larga scala. Nel 2013, in un’attività simile, un ufficiale forestale fu ucciso e un altro ferito per la reazione dei coltivatori illegali. Il governo tailandese ha deciso pertanto di procedere in modo “soft”, e di risparmiare il 40% degli alberi illegati rinvenuti nelle aree protette per non incidere eccessivamente sul già bassissimo tenore di vita delle popolazioni locali.

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