Al prossimo Plastec West, la fiera della plastica tra le più importanti degli Stati Uniti che si terrà dal 9 all’11 febbraio presso il Convention Center di Anaheim California, la Arburg di Lossburg, Germania, uno dei maggiori costruttori al mondo di presse per lo stampaggio a iniezione con forza di chiusura da 125 a 5.000 kN, presenterà l’ampia gamma dei suoi prodotti. Tra questi, due in particolare saranno mostrati in azione. Uno è la Allrounder 470 A, una pressa elettrica bi-componente (nella foto) con forza di chiusura di 1.000 kN e dotata di gruppo iniettore di 290 cm3, che sarà impegnata nello stampaggio completamente automatizzato di quattro lenti di ingrandimento utilizzando LSR ad alta trasparenza. Il tempo di ciclo dell’intero processo è di circa 65 secondi, il silicone liquido ad alta trasparenza è un materiale con durezza Shore A di 70 e lo stampo a quattro cavità a canali freddi è della giapponese Shin-Etsu. Al termine dello stampaggio, le lenti, del peso di 8,4 grammi ciascuna, vengono rimosse dallo stampo da un robot Multilift Select, che li deposita su un nastro trasportatore per il confezionamento.
Quella per lo stampaggio della gomma siliconica liquida è una tecnologia particolare che Arburg realizza da oltre 35 anni nello sviluppo di macchine speciali, in grado di stampare un’ampia varietà di tipi di LSR, grazie a un controllo preciso della temperatura del materiale liquido nel gruppo iniettore. Un elemento, questo, di fondamentale importanza, dato che l’LSR, a differenza delle termoplastiche, richiede la combinazione di cilindri freddi, per evitare la vulcanizzazione precoce della gomma compoundata, e dello stampo caldo. E soltanto il controllo esatto della temperatura dei cilindri e dello stampo assicura il successo dello stampaggio e l’affidabilità del processo. Inoltre, il profilo della vite è studiato e realizzato in modo da non comprimere il silicone, gli ugelli sono ad otturatore e il sistema è dotato di una speciale valvola di non ritorno.
L’altro prodotto che i visitatori potranno vedere all’opera è il Freeformer, la macchina innovativa che darà prova della sua capacità di stampare pezzi impegnativi per la loro complessità con la tecnologia della manifattura additiva: il materiale termoplastico, che una vite alimenta sottoforma di granuli nella camera di iniezione, dove fonderà, viene depositato goccia a goccia dall’ugello di un braccio fisso su una piattaforma mobile a formare l’oggetto voluto.
È una tecnologia particolarmente vantaggiosa, perché permette di creare prototipi e modelli 3D senza ricorrere a stampi costosi, ma soprattutto perché, con l’utilizzo di un’addizionale unità di scarico della goccia di materiale fuso, consente di realizzare pezzi in colori diversi oppure con la sovrapposizione di materiali a durezza diversa. Appunto per rendere possibili queste lavorazioni speciali, la fornitura standard del Freeformer è costituita dall’apparecchiatura con due ugelli di scarico.
Per info sulla fiera americana, cliccate qui.