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La scorsa settimana, a Bruxelles, rappresentanti dell’Unione Europea e dell’Unione Africana si sono incontrati per discutere dello sviluppo di infrastrutture di cui l’Africa ha bisogno per un migliore utilizzo delle proprie materie prime. I colloqui erano incentrati soprattutto sull’aspetto minerario, ma una speciale sessione è stata dedicata al settore della gomma, con la partecipazione di esponenti dell’Etrma (l’associazione europea dei produttori di manufatti in gomma), della Firca (Fonds Interprofessionel pour la Recherche e le Conseil Agricoles, con sede in Costa d’Avorio) e il Cirad, un centro di ricerca francese che lavora per il miglioramento dell’agricoltura nei paesi in via di sviluppo.

La sessione è stata particolarmente utile, secondo l’Etrma, che ha diramato un comunicato stampa a commento dell’evento, perché ha «contribuito a far crescere la consapevolezza, sia tra le autorità europee che africane, che esistono ancora molte opportunità non sfruttate dai paesi africani su risorse che vanno oltre il settore minerario. In particolare l’accento è stato posto sulle opportunità che può riservare per molti paesi africani lo sviluppo della raccolta della gomma dall’albero dell’Hevea, in particolare nella porzione occidentale del continente». Nella sua prolusione ai lavori, Paul Collier, professore dell’Università di Oxford, ha sottolineato come:

«Le infrastrutture per i trasporti devono essere “multifunzionali” e l’apertura di corridoi per i trasporti deve portare benefici a tutte le attività produttive e non soltanto a quelle estrattive»

Particolarmente significativa è stata la testimonianza di Amoikon Banga, presidente del board di Firca, che ha evidenziato il ruolo positivo sostenuto dalla produzione di gomma naturale nello sviluppo delle infrastrutture della Costa d’Avorio. Banga ha spiegato come:

«Le infrastrutture create per questa attività non hanno avuto un utilizzo specifico soltanto nel settore della gomma, come allevamenti di alberi, centri di raccolta e simili, ma sono state davvero multifunzionali, includendo strade, centri sanitari, scuole e altri servizi che aiutano a combattere la povertà e a fornire reali possibilità di sviluppo ad aree spesso remote e isolate».

Concludendo i lavori dell’incontro, il direttore generale di Etrma, Fazilet Cinaralp, ha affermato che:

«Nessuna materia prima può essere considerata in modo isolato dalle altre e dal contesto sociale dove viene raccolta o utilizzata, soprattutto in regioni del mondo dove la fattibilità economica e le possibilità di sviluppo sono intimamente dipendenti dallo sviluppo di infrastrutture insufficienti o del tutto mancanti»

Un incremento nella produzione di gomma naturale in Africa, dove esistono aree con enormi potenzialità in questo settore, può essere senz’altro auspicabile dalle industrie dei paesi sviluppati, a pattto però che si traduca in un’opportunità di crescita per il Continente nero.

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